Cosimo I dei Medici (1519-1574) prese il potere a soli 18 anni nel 1537 e in poco tempo, grazie alle sue straordinarie doti politiche e militari, divenne signore di quasi tutta la Toscana.
Nel 1540 lasciò la casa di famiglia per trasferirsi in Palazzo Vecchio, sede tradizionale del governo della città.
Rinnovato il palazzo, Cosimo I dedicò la sua attenzione a Piazza della Signoria e alle zone circostanti, con l'intento di valorizzare con un importante intervento urbanistico il centro dello Stato.
A questo scopo scelse un quartiere popolare, che si estendeva a sud di Piazza Signoria e si affacciava sul fiume Arno, per costruirvi un grandioso edificio, che doveva ospitare le principali magistrature dello stato, e che da queste prese il nome di Uffizi (uffici).
Il progetto affidato a Giorgio Vasari , pittore e architetto prediletto da Cosimo, cominciò a essere realizzato nel 1560.
L'edificio, a forma di U, era costituito da un braccio lungo a levante, che doveva incorporare anche un'antica chiesa fiorentina, quella di San Pier Scheraggio, da un tratto breve sul fiume Arno e da un braccio corto a ponente, dove gli Uffizi si sarebbero collegati con due costruzioni preesistenti, la Zecca Vecchia e la Loggia dei Lanzi .
Il Vasari ideò un modulo architettonico, ripetuto per tutta la lunghezza dell'edificio, che prevedeva a pianterreno un portico, delimitato da due pilastri con nicchie, e tre finestre al primo piano.
La costruzione, realizzata in pietra forte, richiese un grandissimo impegno finanziario, gran parte del quale fu sostenuto dalle Magistrature che dovevano trovar posto nel nuovo edificio.
Nel 1565 erano già completati i cosiddetti Uffizi Lunghi e il tratto che si affacciava sul fiume. Per questa sezione il Vasari rinnovò il modulo architettonico, aprendo grandi arcate che danno maggior respiro allo stretto piazzale degli Uffizi.
Nello stesso anno, in occasione del matrimonio del figlio Francesco con Giovanna d'Austria , Cosimo I chiese al Vasari di realizzare una via di comunicazione soprelevata che mettesse in comunicazione Palazzo Vecchio con Palazzo Pitti , una dimora da poco acquistata dal granduca, destinata a diventare la nuova residenza della famiglia.
Giorgio Vasari in soli sei mesi costruì quello che oggi è noto come Corridoio Vasariano , un percorso che comincia da Palazzo Vecchio, supera con un ponte coperto Via della Ninna, percorre parte della galleria degli Uffizi, discende con lunghe scale nei pressi dell'Arno, lo fiancheggia sopra un portico. Il Corridoio, dopo aver superato il Ponte Vecchio, prosegue nel quartiere d'Oltrarno, passa davanti alla facciata della chiesa di Santa Felicita , arriva nel giardino di Boboli e da qua in Palazzo Pitti.
Questa straordinaria via soprelevata era stata pensata per consentire ai Granduchi di muoversi in sicurezza, senza bisogno di scorte, dalla loro residenza privata al palazzo del governo e costituiva un motivo di prestigio per i Medici .
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